Soli nell’universo

Quando entrai tra le note colorate, i tintinnii di bicchieri

E il vociare frusciante

 

Quando entrai distratto, in quel vorticoso locale, lucente contro il buio della sera

E il freddo della notte

 

Quando entrai, senza sapere che tu sconosciuta c’eri, anche tu distratta,

E in cerca di riparo e di oblio.

 

Così quello sgabello causale e il bicchiere pieno di parole, e un altro ancora

divennero il ponte tra le nostre anime assetate.

Divennero ruscello corrente e fresco.

 

Così, inebriati, ci sentivamo eletti

soli nell’universo, e tutto era per noi.

 

Così nudi, e veri, e grati di avere sangue fluido, caldo, e occhi per guardarci.

Narici per respirarci.

Orecchie per sussurrare.

Mani per sfiorarci.

 

Sparimmo quella sera, per rinascere di nuovo.

Trasfigurati per sempre.

Amanti per l’eternità.

Lettera dalla quarantena. Quello che ho imparato e che non voglio dimenticare.

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Sono trascorsi ormai due mesi da quando la mia vita è “cambiata”.
 
Quale occasione migliore, questo tempo dilatato e sospeso, così difficile, diverso e sconvolgente, per fermarsi a riflettere e ad ascoltare i pensieri e le emozioni vissute?
 
Non è dell’ansia e della paura che voglio scrivere. Non delle preoccupazioni e della tristezza. Ma di come le ho affrontate e soprattutto che cosa mi ha insegnato e mi sta insegnando questo periodo.
 
Sì, perchè tutto quello che sto, stiamo vivendo “lascia un segno” e spetta a ognuno di noi trasformare questo segno in un’occasione preziosa di conoscenza e di crescita.
 
Questo parole non vogliono essere utili, ma essere memoria scritta per me, per non dimenticare e non tornare indietro. E sono per chi avrà voglia e piacere di leggerle.
 
Dalle strettoie della vita si esce più forti, ma solo con il coraggio di tenere gli occhi aperti nel buio.
 
Ho scoperto che il passato conta molto più di quello che pensavo per vivere il presente. Le esperienze fatte, vissute, le scelte prese, si sono presentate con tutta la loro potenza, nel bene e nel male: cosa hai letto, mangiato, visto, studiato. Chi hai amato, hai lasciato, hai aiutato. Tutto emerge e ti tiene a galla o ti affonda.
 
Per questo dare più spesso uno sguardo all’orizzonte, vero e immaginario, è un ottimo esercizio per gli occhi.
 
Siamo essere viventi e morenti, La natura me lo ha ricordato, ancora una volta. Ma soprattutto siamo esseri liberi e senza la libertà non siamo umani. La libertà non è scontata, l’umanità non è scontata. Vorrei che questo guidasse sempre le mie scelte, e spero non solo le mie.
 
Ho scoperto che le persone con le quali lavoro sono molto più di semplici colleghi.
 
Che i bambini hanno la capacità di restare tali anche se il mondo intorno a loro cambia, hanno la capacità di ricostruire la realtà molto velocemente e sono molto più forti di quello che credevo. Ho scoperto, osservandoli per più tempo da vicino, che ho imparato molto da loro, dai miei figli, e che loro sono lo specchio di quanto sono stato capace e sarò capace di essere un buon padre. E che il mio più grande desiderio è quello di aiutarli a sentirsi vivi, a entusiasmarsi per la vita.
 
Spero, sono certo, che questo periodo a loro abbia fatto bene: il non aver potuto vivere normalmente la loro vita “piena”, non poter vedere i loro amici, semplicemente prendersi un gelato o andare al cinema, resterà un motore immobile nella loro esistenza, dando forse più valore al presente che vivranno. Lo spero.
 
Ho fatto affidamento sulle stelle, ricordandomi di guardarle ogni sera. E il tempo, spesso Continua a leggere

Filosofia

L’uomo è una conseguenza naturale di un pensiero divino. Il divino è l’origine.
La materia corporea e il mondo fisico sono in continua evoluzione, una trasformazione costante che genera nuove energie evolutive, che avvicina il materiale all’invisibile. Una tensione generata dall’aspirazione all’armonia e all’amore che vive nello spirito divino della natura e dell’uomo. Non c’è una necessità assoluta di spiegazioni logica del perché, possono essere generate solo risposte limitate da fattori materiali e percettivi. Esiste da parte dell’umanità un bisogno di comprensione intuitiva, un bisogno di accettazione incosciente del trascendente oltre le leggi di natura convenzionali. L’aspirazione a raggiungere uno stato di consapevolezza capace di unire l’immanente e il trascendente, il visibile all’invisibile. La percezione cosciente dello spirito, dell’anima, incorruttibile ed eterna. Questo è essere Umani. Fare esperienza umana e trarne conoscenza è il nostro destino.
Non il ragionamento o l’istinto sono la via, ma il sentimento. La vibrazione energetica e la profondità del cuore sono la via. Siamo parte di un tutto naturale, apparteniamo alla Natura e all’Innaturale allo stesso tempo.
L’allontanamento dall’equilibrio armonico verso l’istinto o la ragione produce stati di paura, ansia, terrore esistenzialista che portano alla violenza, al materialismo e a una finta serenità distratta. Uno spreco energetico che non eleva l’uomo e soffoca il suo spirito.
Lasciare fluire l’origine viva in ogni Uomo affidandosi al pensiero, e non pensare di essere pensiero. Sentire l’amore generare intuizioni d’infinito. Questa è la via. Immaginare armonia, possibilità, invisibilità. Questa è influenza positiva.
Bellezza. Gioia. Piacere nelle sue dimensioni. Rispetto dell’equilibrio.

I sensi da fuori a dentro. L’anima da dentro a fuori, come senso interno che sopravvive alla fine dei sensi materiali. Non pensiero, ma comprensione. Non parole, ma linguaggio universale.

Più reale l’invisibile del visibile, i sensi definiscono la realtà limitandola alla percezione, al sensibile. Formano il pensiero, limitandolo al conosciuto (?) che reinterpreta e descrive, ma non comprende. L’invisibile è nello spirito.

Canto ai navigli

Un sentore di porto
Un anelito di mare
Un grido di ribellione
Verso un destino di lontananza

Navi tra gli scogli
Solcate lingue nere
Imbarcando marinai assettati

Promettete ogni notte un sogno
di orizzonti aperti e azzurri mari

Correnti Bagnate
dal rullante ritmo di piedi
scorrono sui vostri fianchi sensuali

E di giorno
specchiate un tempo passato
Che non si arrende al futuro e diventa presente di lentezza

Il mio volto si è riflesso su di voi,
Mille e mille volte
affinché giungesse al mare,
mille e mille volte,
miei cari navigli.

Canto il silenzio

 
La.natura del silenzio
vive nel vento
dello sbatter d’ali di una rondine
 
Si adagia su un letto di note 
di cicale e fringuelli 
al sole del meriggio
 
La riconosci nel fruscio festante 
di mille foglie danzanti.
 
E cosí, d’improvviso all’orizzonte 
In questo caldo giorno d’estate
le colline dell’Italia 
sono il tuo corpo nudo 
disteso e sensuale
accarezzato solo dal mio sguardo 
silenzioso e assetato 

Lettera ai miei figli

Guardate in alto.
Ogni tanto, senza pensare, guardate il cielo. E lasciate che il vostro spirito si senta libero, leggero, infinito, anche solo per qualche istante. Non dimenticatelo! Non lasciate che solo la terra sia l’unica casa da abitare nella vostra vita.

Ascoltate la musica.
La melodia, l’armonia, il ritmo… Possono far vibrare ogni atomo del vostro essere, e farvi sentire vivi più che mai. O accarezzarvi quasi in silenzio, accompagnando i vostri pensieri e i vostri sogni. La musica…De Andrè ad esempio, o i Led Zeppelin, Bob Marley, il canone in D di Pachelbel o chi e come volete! E poi ascoltate la musica del vostro cuore, sì, ogni tanto ricordatevi di ascoltare anche quella. Ogni uomo puó ascoltare solo la musica del proprio cuore. Ma non sarà sempre facile…non scoraggiatevi! Dovete solo fare un po’ più di silenzio…

Siate amici di voi stessi.
E cercate dei compagni di strada che vi facciano sentire bene e vi diano la forza per essere migliori. Cercate e amate gli amici che Continua a leggere

Quaranta

…quando compi quarant’anni i tuoi vent’anni sono vent’anni fa, quindi la Giovinezza è andata, inutile far finta…ma con un po’ di fortuna hai imparato il valore delle Leggerezza, che non ha età.

Quando compi quarant’anni il tuo Cuore ha battuto circa 1.471.680.000 volte, e hai capito che ascoltarlo fa male a volte, ma è l’unica cosa che conta.

Quando compi quarant’anni magari corri più lentamente, ma puoi insegnare a camminare se ti ricordi la strada fatta finora.

Quando compi quarant’anni gli amici sono molti di meno, ma hai scoperto che l’Amicizia vera è un dono molto più importante.

Quando compi quarant’anni hai commesso molti errori, e capisci che sono la tua fortuna, se riesci a ricordarli bene.

Quando compi quarant’anni magari hai dei figli, e sogni la Libertà dei vent’anni, ma poi ti suonano tutti insieme una canzoncina e capisci che lo spettacolo è meraviglioso e vale il prezzo del biglietto…

Quando compi quarant’anni capisci che stai camminando su un sentiero che qualcuno aveva iniziato prima di te e qualcuno continuerà dopo di te, ma che i tuoi passi hanno un Significato.

A quarant’anni capisci che ogni tanto, devi guardare il cielo, le nuvole e le stelle. Senza pensare. E ti basta quello.